Un pacchetto personalmente destinato a Gabriel Zuchtriegel. Direttamente dagli Stati Uniti. La sorpresa è tutta nel suo contenuto. Il direttore del parco archeologico di Paestum sgrana gli occhi, quando si trova tra le mani dei tasselli di un prezioso mosaico, sottratto “ingenuamente” dagli scavi.
Il mittente è J.T., dello stato di Washington, autore, 50 anni fa, del misfatto. Recentemente, scrive nella lettera, ha visto un programma dedicato alle bellezze di Paestum e, “preso da vecchie memorie”, si è ricordato dell’esatto momento in cui, durante una visita guidata all’antica colonia greca, aveva sottratto “con ignoranza”, importanti reperti musivi. Un gesto (nonché reato) che J.T., negli anni, aveva dimenticato. “Ho scavato tra le mie scatole – prosegue la lettera – e ho trovato le pietre, che vi restituisco. Per favore, accettate le mie scuse per il mio comportamento spaventoso”.
“Quello di J.T. – dice Zuchtriegel – è un bel gesto ed è un indice di come le persone, inizino a rendersi conto che il gesto di portare via oggetti da un’area archeologica rappresenti un danno enorme, che tocca ogni area archeologica aperta al pubblico”. Purtroppo non si sa da dove siano state esattamente rubati i tasselli, né, purtroppo, si saprà mai “Sono circa una quarantina – prosegue il direttore – tutti bianchi e sconnessi: è quasi impossibile capire la loro provenienza. I reperti saranno inventariati e conservati. Apprezziamo comunque il bel gesto e ci fa piacere notare che l’immagine di Paestum arrivi anche oltreoceano”.
È già il secondo “pentimento”, a distanza di anni, che investe il parco di Paestum. A inizio maggio, infatti, un altro visitatore americano, tale Bob Martin, aveva restituito una statuina in avorio da lui sottratta nel 1958. (LaRepubblica)